NISHIMURA DAIKI
2009
-B.F.A. at Osaka University of Art, Osaka.
-First Prize at Osaka University of Art graduation .
2010
-The flowing river never stops, -Honen-in Temple, Kyoto.
2011
-M.F.A. at Osaka University of Art, Osaka.
-Element: Water, Spectrum Gallery, Osaka.
-Who is he?, Honen-in Temple, Kyoto .
2012
-Moon & Sun: Sentoku-ji Temple, Osaka; Honen-in Temple, Kyoto; Spectrum Gallery, Osaka.
2013
-After the Explosion of Horizon, Honen-in Temple, Kyoto, Spectrum Gallery, Osaka.
2015
-Giury Prize at UNKNOWN ASIA ART EXCHANGE OSAKA 2015, Osaka.
-White rain: Honen-in Temple, Kyoto.
2016
-GATE: Spectrum Gallery, Osaka.
ITA
“…viaggio attraverso il Giappone e catturo immagini dei paesaggi che mi colpiscono, registrando il tempo e lo spazio dove io esisto in quel momento. ..” dice l’artista. L’equilibrio che Nishimura riesce a formalizzare mirabilmente nei suoi lavori tra il mondo ‘visto’, e quello percepito, trova origine in un processo creativo in cui la cognizione progettuale è alimentata dall’ immediatezza e dall’ intensità dello sguardo. “Inizio camminando nel paesaggio che registro, scattando fotografie. La fotografia è molto più oggettiva del disegno e dello schizzo. L’osservazione e il prendere decisioni sono processi importanti quando scattiamo fotografie, medium ideale per prendere la giusta distanza tra poli opposti quali dentro-fuori, soggettivo-oggettivo, conscio-inconscio. Stampo le foto scattate e ne seleziono alcune. Poi tolgo alcune parti raschiandole con della carta vetrata… inoltre brucio lembi delle foto usando bastoncini di incenso, per simbolizzare il fenomeno di purificazione cui le sottopongo. Per rifinire faccio un disegno sulle foto, analizzando relazione e distanze tra il mondo visibile e quello invisibile. Uso il risultato del processo come bozza e ispirazione per il dipinto finale per il quale. utilizzo anche altri materiali come pigmenti minerali, argento, alluminio, stagno .. I miei lavori sono monocromatici e minimal. Bianco come spazio vuoto e nero come oscurità. Questi due colori rappresentano lo spirito e il corpo nel Taoismo. Dipingo poi coordinando respirazione e battito cardiaco… così l’esito finale arriva davvero ad essere una integrazione tra il mio mondo interiore e quello esteriore.” Queste procedure minuziose ( utilizzate dall’artista anche per realizzare le tele a supporto), quasi delle cerimonie, aiutano le opere di Nishimura a vibrare in una sorta di ipnosi che cattura con un’ intensità suggestiva, un ‘chiarore abbagliante in un’ oscurità impenetrabile’, che vuole cogliere l’incanto ed il segreto delle cose. Nell’ arte di Nishimura il riferimento all’ altrove, spesso raggiunto con la rarefazione evanescente dei paesaggi, assume una radicalità così forte da allontanare i suoi effetti da ciò che consideriamo decorativo.
ENG
“…I travel throughout Japan and I capture the landscapes that strike me, recording the time and space in which I exist in that moment…” says the artist. The balance between the “seen” and perceived world, which Nishimura is able to admirably express in his work, finds its origins in a creative process in which the planning cognition is alimented by the immediateness and intensity of the gaze. “I begin by walking in the landscape I am recording, taking pictures. Photography is much more objective that drawing or sketching. Observing and making decisions are important processes when taking photographs; an ideal medium in order to keep the right distance between opposite poles such as inside-outside, subjective-objective and conscious-unconscious. I print the pictures and I choose some of them. Then I remove some parts by scraping them with sandpaper… Furthermore, I burn part of the photographs using incense sticks, in order to symbolize the phenomenon of purification to which I submit them. I then finish by drawing on the photographs analyzing the relation and distances between the visible and invisible worlds. I use the result of the process as a draft and inspiration for the final drawing, for which I also use other materials such as mineral pigments, silver, aluminum and tin… My works are monochromatic and minimal, white like empty space and black like darkness. In Taoism, these colors represent the soul and the body. Later I draw while coordinating breathing and heartbeat… This way, the final result is truly an integration between my inner world and the outside one.” These careful procedures, similar to ceremonies (also used by the artist to realize the canvas), help Nishimura’s works to vibrate in a kind of hypnosis that captures with suggestive intensity a “dazzling light in an impenetrable darkness”, that wants to grasp the enchantment and secrecy of things. In Nishimura’s art, the reference to an elsewhere, often achieved through an evanescent rarefaction of the landscapes, becomes so radical that it distances its effects from what we consider to be decorative.
Pingback: Japan my love – Milano 2016 | MoioliPress - di Alberto Moioli