Gino Lucente – Nel Mirino
In questa mostra sono presenti due tipologie dell’opera di Lucente. Nella prima, più antica, non c’è una riconoscibilità di personaggi o film ma di generi, western e noir, che propongono personaggi tipo, spesso senza volto o con il volto coperto da una maschera, per negarne la singolarità o segnarne l’invisibile che con essa prende forma…
Nella seconda le immagini sono ispirate da film specifici, spesso co-presenti (come King Kong- quello del ’33- e l’indimenticata Giovanna d’Arco al rogo di Rossellini od il leggendario Mucchio selvaggio di Peckinpah ed Andromeda di Wise, con il suo mitico laboratorio) o singolarmente trasposti come il lirico Figlio Unico di Ozu; il passaggio dalla prima alla seconda tipologia, “l’individuazione” è un transito importante nell’opera di Lucente che sempre però mantiene un’indecifrabilità quasi criptica nel segno paziente e magistrale di matite, pastelli bianchi, gomme pane, pennarelli grigi… con cui costruisce una sintesi figurativa tra due arti della visione ancora poco sperimentata, dove dissolvenze e assolvenze producono una tensione non narrativa ma metafisica.